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Copertina Volume Radici Cosmiche 2013 Edizione Salea |
Le Polimorfiche Rizoma
Cosmiche di Petros
Petros
indaga il silenzio cosmico della vita. Nei sottotitoli di una
quotidianità frenetica che rincorre se stessa, la magìa di forme
che traggono linfa vitale dallo spazio, lievita come clorofilla
terrestre controluce. Il pensiero pitagorico è distillato sulla tela
centimetro per centimetro, nella misurazione di un tempo vuoto.
Dipingere il cielo, coi colori della sofferenza , farsi roccia nel
mare della creazione, trarre luce dalle tenebre e male dalla verità,
è la traccia più probabile di ispirazioni multiple. Sulla retina di
una tela bianca le polimorfìe umane si rincorrono come frenetici
frames in sequenza lineare. Un infinito susseguirsi di punti, che
osservati al microscopio sono Anima, Arte, Pensiero, Vita. Nella
natìa terra Attica l'eco di un rizoma solitario punta dritto al
cielo. “Chissà se ho peccato, vivendo, creando.” dice il poeta,
mentre moti d'angoscia lievitano sul verde tappeto volante della
fantasia. L'ultima stella esanime ed afona si scioglie nella notte.
“Ti darò il nero, tu dammi il bianco pensiero e il pericolo della
visione” dice Petros, mentre il suo cuore pulsa in sospensione tra
una doppia primavera, tra i “rumori dei vulcani e l'odore della
morte”, tra il dolore degli uomini contemporanei e le micidiali
macchine longitudinali che li consumano. La “tortura utopistica”di
oggi condanna l'esistenza che resta senza scopo al gas dello spirito.
“Modificati tutti i significati con sottrazione di disegni fino
all'infinito”. Nello spazio il pensiero si pennella di celeste e
suona un canto libero. Nello zero, nell'eco della non essenza
l'avvincente ed eterno enigma da decriptare.